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Questo episodio è realizzato in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese, ascolta “Dialoghi con Leucò come non li hai mai ascoltati” per immergerti nel mito della più grande opera di Pavese. Disponibile anche su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music
Cesare Pavese è considerato uno fra i più importanti scrittori e poeti italiani del XX secolo. Nasce a Santo Stefano Belbo il 9 settembre 1908, nella casa di campagna dove la sua famiglia era solita passare le vacanze estive, in provincia di Cuneo.
Il padre Eugenio, funzionario del tribunale di Torino, muore quando Cesare ha solo 6 anni, mentre la madre, Consolina, non era proprio quella che potremmo chiamare una “mamma chioccia” e il suo essere piuttosto inaccessibile ha causato nel poeta un senso di solitudine che ritroveremo in gran parte delle sue opere.
Frequenta le prime scuole a Santo Stefano Belbo, poi traferitosi a Torino, continua la sua formazione scolastica in città. Il paesaggio e la campagna però rimarranno sempre parte integrante della sua opera. Come fossero veri e propri protagonisti.
Dopo il diploma si iscrive all’università dove prosegue i suoi studi di letteratura, sopratutto americana, tanto che si laurea nel 1930 con una tesi sul poeta Walt Whitman.
Laureato, si dedica alla produzione letteraria, dalle poesia ai racconti e romanzi. Traduce in italiano anche opere di James Joyce e il Moby Dick di Melville. Il suo libro preferito!
A questo punto però il fascismo irrompe in Italia, e sebbene inizialmente Pavese entra a farne parte, più per permettere alla sorella di diventare insegnante, comincia a partecipare a riunioni di diversi gruppi anti-fascisti. Qui incontra, e si innamora di Tina Pizzardo.
«… L’ho incontrata una sera: una macchia più chiara/ sotto le stelle ambigue, nella foschia d’estate.”
Segretamente arruolata nel Partito Comunista Italiano, lo convince a farsi recapitare lettere dal carcere del dissidente anti fascista Altiero Spinelli.
Per questo Pavese viene arrestato nel 1935 e condannato a tre anni di reclusione a Brancaleone Calabro. Agli arresti domiciliari scrive “Prima che il gallo canti”, ma la pena più dolorosa per il poeta è la scoperta, al suo ritorno a Torino, che la Pizzardo stava per sposare un altro uomo.
Nel frattempo, nel 1936, esce il primo libro di Pavese, una raccolta di poesie intitolate “Lavorare stanca”.
Intanto Giulio Einaudi, amico torinese di lunga data, aveva lanciato la più importante casa editrice italiana, e Pavese non solo pubblica in seguito quasi solo con Einaudi ma contribuisce al successo della casa editrice con la sua guida editoriale.
Dei tre libri che videro la luce subito dopo, Ferie D’agosto, La terra e la morte e Dialoghi con Leucò, è quest’ultimo che la maggior parte dei critici considera il capolavoro assoluto di Pavese.
Si tratta di un libro composto da 27 dialoghi fra eroi e figure mitologiche che trattano la questione del destino umano attraverso i miti più affascinanti di sempre. Di questo capolavoro puoi ascoltare un podcast che si chiama “Dialoghi con Leucò come non li hai mai ascoltati”, cercalo sulla piattaforma che stai usando in questo momento e… preparati ad un viaggio, attraverso la mitologia, nell’animo umano!
Ma torniamo alla vita del poeta!
Nel 1950, all’apice della sua carriera, riceve il premio strega, il più importante riconoscimento letterario italiano, per La Bella Estate. Il 27 agosto, due mesi dopo, viene scoperto morto nella sua camera d’albergo. Una dose fatale di sonniferi lo porta via a due settimane dal suo quarantaduesimo compleanno.
Ad Italo Calvino, suo grande sostenitore, dobbiamo il merito di aver portato avanti l’opera del poeta e la sua conservazione.
Pavese ha segnato un cambiamento importante nella letteratura italiana. In molti seguirono successivamente il suo esempio e si discostarono dallo stile prestabilito, accademico, formale e adottarono la sua deliberata e schietta ineleganza.
Una prosa che ha contribuito a stabilire un realismo che non si basava sulla ruffianeria di altre narrazioni italiane dell’epoca.
Un realismo in cui la la sofferenza diventa legittima e che con “Dialoghi con Leucò” diventa “depositario della saggezza umana e dell’angoscia che se ne guadagna”.
Questo episodio è realizzato in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese, cerca su questa piattaforma “Dialoghi con Leucò come non li hai mai ascoltati” per immergerti nel mito della più grande opera di Pavese.